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Cos’è il Mandato d’Arresto Europeo?

Il mandato d’arresto europeo (MAE) è uno strumento cruciale introdotto per semplificare le procedure di estradizione tra i Paesi membri dell’Unione Europea. Questo meccanismo mira, infatti, a facilitare la cooperazione giudiziaria attraverso il principio del mutuo riconoscimento delle decisioni giudiziarie.

Il MAE è una decisione giudiziaria emessa da uno Stato membro dell’UE per l’arresto e la consegna di una persona ricercata da un altro Stato membro. È stato istituito con la decisione quadro 2002/584/GAI, composta da 35 articoli. L’articolo 1 definisce il MAE come “una decisione giudiziaria emessa da uno Stato membro in vista dell’arresto e della consegna da parte di un altro Stato membro di una persona ricercata ai fini dell’esercizio di un’azione penale o dell’esecuzione di una pena o di una misura di sicurezza privative della libertà”.

Principio del Mutuo Riconoscimento

Uno degli aspetti fondamentali del MAE è il principio per cui le decisioni dei giudici penali di un Paese membro devono essere riconosciute e eseguite dalle autorità giudiziarie degli altri Stati membri. Questo principio mira a creare una sorta di “libertà di circolazione” delle decisioni giudiziarie all’interno dell’Unione Europea, riducendo le complessità e i ritardi tipici delle tradizionali procedure di estradizione. La Corte Costituzionale, riprendendo la pronuncia della Corte di Giustizia del 2008, afferma, infatti, che lo scopo della decisione quadro “è quello di creare un sistema semplificato di consegna delle persone condannate o imputate, eliminando le complessità ed i potenziali ritardi inerenti alla disciplina dell’estradizione”.

Altra importante differenza con l’estradizione è che la procedura del MAE non è soggetta ad interventi da parte della politica ed il ruolo, fondamentale nell’estradizione, delle autorità centrali e del Ministro della Giustizia è qua relativizzato, non intervenendo tali autorità all’interno del procedimento. Infatti, se il luogo in cui si trova il ricercato è conosciuto, sarà direttamente l’autorità giudiziaria competente a comunicare il mandato all’autorità che lo dovrà poi eseguire. Solitamente la persona ricercata è segnalata nel Sistema di Informazione Schengen (SIS) e, fino a che il SIS non trasmetterà tutte le informazioni necessarie, la segnalazione equivale ad un mandato di arresto, in attesa del ricevimento dell’originale da parte dell’autorità giudiziaria richiedente.

Procedura Semplificata

Questo istituto, considerato come simmetrico all’estradizione, si basa su una procedura semplificata di consegna e consiste nella richiesta proveniente da un’autorità giudiziaria di uno stato membro, rivolta ad un altro stato membro, affinché si proceda all’arresto di una persona o per una finalità processuale (cioè per compiere un atto all’interno di un procedimento non concluso) o per una finalità esecutiva (cioè per eseguire una sentenza che è già stata pronunciata dal giudice).

A differenza dell’estradizione, che coinvolge lunghe procedure diplomatiche, il MAE opera attraverso contatti diretti tra le autorità giudiziarie degli Stati membri. Questo sistema prevede termini stringenti per l’esecuzione delle richieste:

  • 60 giorni per la decisione finale sulla consegna.
  • 10 giorni in caso di consenso da parte della persona ricercata.

Requisiti e Informazioni Necessarie

Il mandato di arresto europeo non funziona, a differenza dell’estradizione, utilizzando la via diplomatica per domande e risposte ma è una procedura che si svolge tramite contatti diretti tra le autorità giudiziarie interessate: uno stato invia la richiesta e l’altro invia l’accoglimento della richiesta stessa e l’esecuzione concreta. Nell’estradizione non è obbligatoria una previsione di tempi certi e la procedura è soggetta al requisito della doppia incriminazione; è richiesto, quindi, che il fatto compiuto dal soggetto che deve essere estradato costituisca un illecito penale sia per l’uno che per l’altro stato. Per agevolare tale procedura, con l’introduzione del MAE, sono state individuate 32 categorie di reati rispetto ai quali non è necessario verificare che il fatto costituisca reato per entrambi gli stati, ma viene stabilito automaticamente che i fatti riconducibili a queste categorie costituiscano reato per entrambi gli stati coinvolti.

Si tratta, in sostanza, di reati molto gravi come il terrorismo, lo sfruttamento seriale di bambini, il traffico illegittimo di armi nonché altri reati per i quali viene considerata sussistente l’illiceità nei diversi Paesi.

Un MAE valido deve contenere informazioni dettagliate, tra cui:

  • Identità e cittadinanza della persona ricercata;
  • Dettagli dell’autorità giudiziaria emittente;
  • Natura e qualificazione giuridica del reato;
  • Descrizione delle circostanze del reato;
  • Pena inflitta o altre conseguenze del reato.

Il mandato deve essere tradotto nella lingua ufficiale dello Stato di esecuzione e la persona ricercata deve essere informata del contenuto e dei propri diritti, incluso il diritto all’assistenza legale e a un interprete.

Cause di Rifiuto del MAE

L’articolo 3 della decisione quadro 2002/584/GAI prevede cause obbligatorie di rifiuto del MAE e queste sono:

  • Amnistia: Se il reato è coperto da amnistia nello Stato membro di esecuzione.
  • Giudicato: Se la persona è già stata giudicata con sentenza definitiva per gli stessi fatti in un altro Stato membro.
  • Età: Se la persona non può essere penalmente responsabile a causa della sua età secondo la legge dello Stato membro di esecuzione.

Esistono altresì cause facoltative di rifiuto, che gli Stati membri possono applicare a loro discrezione.

Tutela dei Diritti Umani

La Corte costituzionale ha stabilito che, in caso di rischio per la salute della persona ricercata, l’autorità dello Stato di esecuzione può sospenderne la consegna. Se il trasferimento potrebbe comportare un deterioramento significativo e irreversibile della salute del ricercato, la consegna può essere rifiutata definitivamente.

Conclusione

Il mandato d’arresto europeo rappresenta un progresso significativo nella cooperazione giudiziaria all’interno dell’Unione Europea, rendendo più efficace e rapido il processo di consegna dei ricercati tra gli Stati membri. Sebbene presenti alcune sfide, soprattutto in termini di protezione dei diritti umani, il MAE rimane uno strumento fondamentale nella lotta contro il crimine transfrontaliero.

 

Per ulteriori informazioni, consulta le risorse ufficiali dell’Unione Europea o rivolgiti al nostro  Studio Legale.

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